Cap. 11 – L’eco di questa iniziativa…


L’eco di questa iniziativa dell’interrogazione al Sindaco interessò anche il giornale locale “Il Golfo” che in data 28 gennaio 1998 intitolava questo servizio dal titolo “Fuori la verità”. Il caso dell’eredità lasciata al Comune di Sorrento dalle nobili sorelle, Matilde ed Elena di Serracapriola torna ad essere di sconcertante attualità. A dare nuovo interesse ad un caso che non è mai stato sufficientemente chiarito è stata il Consigliere Comunale Rosalba Palomba che, nelle scorse settimane ha inviato al Sindaco Ferdinando Pinto una interrogazione nella quale, tra l’altro, chiede “di conoscere se risponde al vero che anche il Comune di Sorrento risulta beneficiario dell’asse ereditario rilasciato dalle Nobil Donne Matilde ed Elena di Serracapriola decedute rispettivamente il 25 marzo ed il 25 aprile del 1985”.
La Consigliera Palomba, inoltre, nell’approfondire l’argomento, ha dimostrato particolare chiarezza di idee chiedendo di sapere anche se “i legali disposti a favore del Comune di Sorrento riguardano la nuda proprietà di un immobile ubicato in via Capo n. 10 a Sorrento, nonché un terraneo-magazzino di Via Capo 12 e l’uso del fabbricato di Piazza Tasso denominato “Palazzo Correale”. Implacabile l’esponente di Forza Italia, infine, sempre rivolgendosi al Primo Cittadino, ha chiesto chiarimenti anche circa il legato di Lire 15.000.000 annui che avrebbe dovuto ricevere il Ricovero di Sant’Antonio di Sorrento. La rappresentante di Minoranza a questo punto chiede: il Comune di Sorrento ha accettato i legati innanzi descritti? Si è attivato per la istituzione della Fondazione della Domus Mariae di Elena di Serracapriola che sarebbe dovuta servire per aiutare gli anziani Sorrentini? Le domande, almeno per ora sono prive di risposta, ma la Dottoressa Palomba sconsolata considera: “sono trascorsi dodici anni dal decesso delle Serracapriola le cui ultime volontà sono depositate agli atti del Comune”. Sebbene non si possa dare per scontata alcuna risposta da parte del Capo della Amministrazione Comunale, sembra che le disposizioni testamentarie delle due indimenticabili Nobildonne siano state “impugnate” e che la successione sia oggetto di un contenzioso giudiziario. Ciò nonostante sembra altrettanto probabile che il Comune di Sorrento non si sia mai fatto eccessivamente parte diligente per entrare in possesso dei beni immobiliari e che l’intera questione sia ben lungi da una risoluzione concreta ed immediata. L’interrogazione della Consigliere Palomba, in ogni caso, sembra riempire una storia che molti sembravano aver dimenticato e che viceversa merita una più opportuna considerazione. Lo spunto della esponente di Forza Italia, inoltre, risulta essere particolarmente interessante oltre che per il caso considerato anche per una serie di opportuni approfondimenti che pure vedono interessato l’intera gestione del miliardario patrimoni immobiliare che risulta essere del Comune di Sorrento.
Il dibattito politico, insomma, si arricchisce di nuovi interessanti spunti, ma prima di ogni ulteriore considerazione sarà interessante conoscere cosa risponderà il capo della maggioranza sorrentina.

L’orizzonte ai miei occhi diventava sempre più oscuro e senza alcun barlume di luce, che potesse farmi aprire il cuore alla speranza.
Tutto era fortemente e palesemente intricato con una forte dose di quasi omertà fra i diversi contendenti.
Abbandonare supinamente e lasciare che altri continuassero a tramare i loro piani indisturbati, perchè tanto contro il potere a nulla vale la lotta, era il mio amletico dubbio.
Feci trascorrere qualche anno per meditare e riflettere. Approssimandosi il periodo delle elezioni comunali per il rinnovo delle amministrazioni e stante la diffusa convinzione cittadina, si prospettava la nomina di un nuovo Sindaco nella persona del Signor Marco Fiorentino, ipotesi che si verificò e che mi aprì la speranza per nuovi scenari per raccogliere nuovi frutti.
Così, in data 04 settembre, nella convinzione che almeno l’organo della Magistratura disponesse provvedimenti giusti, inoltrai, a mio nome, il seguente atto di accusa e di denuncia al Tribunale Civile e Penale di Torre Annunziata.

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